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Comune di Barge
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I DORMIENTI A BARGE
Lun 11 Apr 2022

In occasione delle celebrazioni della Liberazione dal nazi-fascismo il Comune di Barge e quello di Bagnolo Piemonte ospitano una nuova tappa del progetto "I dormienti" di Hilario Isola, all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione storico paesaggistica di un territorio protagonista della lotta partigiana. Da alcuni anni, infatti, le due Amministrazioni locali sono intente a recuperare le due storiche stazioni ferroviarie, collegate oggi da una pista ciclabile, al fine di collocare al loro interno spazi museali e memoriali dedicati alla storia locale e, in special modo, al partigianato e alla Resistenza. In quest’ottica, non poteva essere più che appropriata la scelta di collocare alcune delle opere del ciclo "I dormienti" di Hilario Isola negli spazi che andranno a comporre questo "paesaggio della memoria" e non solo perché è uno dei più interessanti, promettenti e importanti artisti italiani della nuova generazione, ma soprattutto in quanto la sua storia biografica e familiare lo lega profondamente ai luoghi in cui questi memoriali sorgeranno e alla storia della Resistenza. Dopo essere comparsi per la prima volta a Guarene nel Roero, i volti in argilla dei "dormienti" gemmano ora anche negli spazi dell’ex stazione di Barge, dove incastonati tra le pietre dei muri i volti di "Camilla", nome di battaglia dell’ostetrica partigiana Maria Rovano, e di "Barbato", nome di battaglia di Pompeo Colajanni- che proprio in quella stazione come comandante partigiano arruoló i primi combattenti della guerra di liberazione- accoglieranno i visitatori del futuro museo. Mentre nel muro di mattoni esterno all’ex stazione di Bagnolo i volti di Leletta Oreglia d’Isola e di "Balestrieri", nome di battaglia di Felice Burdino, interpelleranno i passanti e i turisti che percorreranno la pista ciclabile, costruita sul percorso ferroviario che conduceva a Pinerolo. Queste nuove opere sono parte di un ampio progetto di arte pubblica e partecipata che l’artista ha deciso di portare avanti nei prossimi anni, disseminando i volti dei partigiani nel contesto territoriale della loro lotta. Il modellato figurativo dei protagonisti della Resistenza, in parte scomposto e in frantumi, utilizzando la capacità mimetica delle cromie e delle composizioni diviene e diverrà parte di anonimi muri sparsi nel paesaggio naturale e urbanistico, recuperando quella antica sapienza tipica dei posatori di pietre e costruttori di "muretti a secco" locali. La scelta dei materiali e della tecnica artistica sottintende un’imposizione poetica ed estetica di tipo post-poverista che, dando spazio all’intelligenza della mano, vede nel gesto un modo per riattualizzare tutta la storia culturale e artistica di cui l’artefice, e l’uomo in generale, è portatore, lasciando in qualche modo parlare i materiali e l’ambiente, ponendosi in ascolto della storia sociale e naturale che essi possono raccontare. In questo modo "I dormienti" diventano "tracce memoriali", che guideranno il fruitore in un viaggio di riappropriazione dei luoghi e della memoria che, sollecitando un’osservazione attenta e un’attitudine alla ricomposizione di una storia frammentata, vedrà nell’azione partecipativa dei fruitori la possibilità di configurare una memoria condivisa, dotata di un senso e significato unitario. Le piccole sculture installative diventano, infatti, elementi di una ri-semantizzazione del paesaggio utile a colmare le lacune e i vuoti della consapevolezza storica, assumendo il ruolo di "supporti memoriali" che iconicamente riempiono il vuoto generato dallo sfilacciarsi del ricordo provocato dal fluire del tempo. Pian piano, il proliferare di queste installazioni darà vita un percorso tra luoghi e storie, la cui mappa metterà in luce gli spazi in cui l’eroismo quotidiano dei partigiani e della popolazione civile portarono a una capillare attività di resistenza al nazifascismo, arrivando fino alla vittoria su una delle forme di barbarie politiche più feroci del Novecento.

Roberto Mastroianni, Presidente del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà

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